Lhasa de Sela
Sono passati dieci giorni da quando Lhasa e' morta. Grande artista messicano-canadese, con la sua calda voce e la sua aria fragile e sorridente era per me quasi una amica che non avevo mai incontrato. La sua Llorona mi ha tenuto compagnia nel 2001 a Bruxelles, in uno dei periodi sentimentali piu' difficili, poi e' venuta con me in Polonia e allietato le orecchie e le serate di amici. Ha riscaldato l'inverno polacco e anche quello Belga, quando, con il concerto piu' bello cui sia mai stata, ha per due ore ipnotzzato l'audience. Parlo' di vita, di amore e di morte dando un grande messaggio di serenità. Ricordo brividi di piacere e anche la sensazione che da questa donna emanasse una saggezza grande, un modo di pensare e di vivere libero e originale. Parlava e cantava, e entrambe le cose si univano in un connubio di luce e armonia.
Sapere che e' morta, cosi' giovane e con solo 3 albums alle spalle mi fa dolere il petto. Perche' mi sento defraudata di tante serate passate ad ascoltarla, perche' era la cantante mia e di Rosa, perche' era un'artista che avrebbe potuto dare ancora tanto e che faceva bene al mondo...se esiste un Dio forse ha voluto prendersela per ascoltare un po' delle sue melodie.
Se non esiste, it really sucks.
Sapere che e' morta, cosi' giovane e con solo 3 albums alle spalle mi fa dolere il petto. Perche' mi sento defraudata di tante serate passate ad ascoltarla, perche' era la cantante mia e di Rosa, perche' era un'artista che avrebbe potuto dare ancora tanto e che faceva bene al mondo...se esiste un Dio forse ha voluto prendersela per ascoltare un po' delle sue melodie.
Se non esiste, it really sucks.